Prosegue l'impegno della Soprintendenza archivistica nel progetto nazionale Carte da legare , un'iniziativa della Direzione generale archivi del MiBACT, finalizzata alla creazione di una grande banca dati del patrimonio archivistico degli ospedali psichiatrici italiani.
In quest'ambito, nel 2015 e nel 2016 la Soprintendenza ha attuato il censimento degli archivi dei Dipartimenti di Salute mentale di Sassari e Nuoro e dalle strutture ad essi afferenti (CSM ed Spdc), nonché di quelli degli istituti di Salute mentale dell'intera isola.
Nel marzo 2019 è stata pubblicata on line la schedatura di 541 cartelle cliniche degli anni 1904-1910 degli ex Ospedali psichiatrici Rizzeddu e Monserrato di Sassari.
L'intervento è stato realizzato dalla Soprintendenza archivistica della Sardegna, grazie alla collaborazione dell'Azienda sanitaria locale - ASL Sassari. Dipartimento per la tutela della salute mentale, che conserva l'archivio. Il finanziamento è stato assicurato dalla Direzione generale archivi, nell'ambito delle attività del progetto nazionale Carte da legare.
La schedatura delle cartelle cliniche è stata effettuata nel corso del 2018 dalle archiviste Giovanna Loriga ed Elisabetta Marongiu della cooperativa Co.Me.S (Cooperativa Mediateche Sarde) di Sassari, con il coordinamento delle funzionarie della Soprintendenza Anna Castellino e Consuelo Costa. I dati si riferiscono a 541 unità archivistiche contenenti le cartelle cliniche relative a 536 pazienti ricoverati tra il 1904 e il 1910; i ricoveri schedati sono 755 e presentano dati amministrativi e socio-sanitari, tra i quali si segnalano le diagnosi di ammissione e di uscita, i dati anamnestici dei ricoverati e le cause degli eventuali decessi in manicomio.
L'ospedale Rizzeddu fu istituito nel 1904 dalla Provincia, che aveva l'obbligo di provvedere al mantenimento dei mentecatti poveri. Il Monserrato fu invece istituito nel 1975, nella medesima area del Rizzeddu. Entrambi cessarono l'attività il 30 marzo 1998.
Tra la documentazione manicomiale (12.000 cartelle cliniche) si segnala una preziosa rarità: 400 sacchetti in tela che con i loro effetti e documenti di carattere personale formano altrettanti piccoli archivi dei singoli ricoverati, inventariati a cura della Soprintendenza archivistica.